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L'avanguardia balla il Dubstep
Merry Crisis and a Happy New Fear
Di questi tempi, in Inghilterra, sembra di vivere premuti sotto le palpebre chiuse di un’intera nazione. Il colpo inferto dal governo conservatore è stato tremendo, e l’isola sta assorbendo il trauma in silenzio, perduta nei sogni di politeness e di gloria di una Grande Bretagna che fu. A due passi dalla veglia frenetica della Francia, l’Inghilterra continua a dormire, camminando sonnambula sotto l’effetto di un mantra da seconda guerra mondiale, che ancora ordina ‘Keep Calm and Carry On’.
La logistica degli intellettuali
Iniziamo dalla domanda fondamentale. Cos’è un intellettuale?
Osare rispondere richiede una certa dose di spregiudicatezza, ma ci si proverà ugualmente. Un intellettuale è una persona in grado di analizzare problemi non specialistici (e di de-specializzare problemi fino ad allora considerati tali) al fine sia di riformulare le problematiche contenute in essi, sia di proporre soluzioni tattico-dinamiche e strategico-strutturali. Diversamente da altre figure, come il poeta o il mistico, l’intellettuale agisce solo in quanto membro di un consorzio umano e in questo senso i problemi e le soluzioni a cui lavora riguardano la vita in comune.
La Costituzione di Bronte
Ormai da anni l’Italia berlusconiana sembra dividersi tra i difensori strenui della Costituzione e quelli che la ritengono una reliquia di un’epoca passata. Che sia usata come scudo, arma o anatema, comunque, la Costituzione viene ancora unanimemente considerata il cardine, anche solo simbolico, di quello che può essere chiamato il ‘contratto sociale’ degli italiani. Eppure, al di là degli strepiti di questa infinita polemica, resta un particolare tutt’altro che irrilevante: ci sono ampie zone d’Italia, quale l’intero meridione, in cui questa Costituzione non sembra avere mai veramente attecchito.
Pesci
Non aveva avuto il tempo di cambiarsi e il colletto della camicia iniziava a dargli fastidio. Era un colletto di quelli rigidi, da cerimonia. Considerando il prezzo totale della camicia, quella strisciolina di amido e tessuto doveva valere almeno dieci sterline. Più o meno il rimborso spese di un intero giorno passato al ‘lavoro’. E, per stare al ‘lavoro’, quella camicia era d’obbligo. Non c’era una vera e propria divisa, se non il prezzo dell’abbigliamento.
