capitalism

Fragments on the zombie myth: the mortification of general intellect and the half-life of the cognitariat

The only modern myth is the myth of zombies—mortified schizos, good for work, brought back to reason.
- Gilles Deleuze & Félix Guattari 
 
The zombie is the point at which power’s domination, the domination of the state and of capital in all its shades - subjective, existential, epistemological, even ontological - has entered so completely into our communities that the unquestioning automaton is the most recurrent and common form-of-life to be encountered. It is the point at which subjectivity has been so deeply infested by the love of power, the micro-facism that is diffused across the global bio-political mass, that life only appears as a half-death, an existence the potential forms of which are predetermined, prelimited, constrained. The images of loved ones appear, but terrify; intimacy gives way to disgust, and those who break free of their cages of isolation, who demand to reclaim life from its half-death, are confronted by the utter terror that surrounds them.
 

Per Una Società Senza Capitalismo, Per Una Democrazia Senza Parlamento

La prima idea da dimenticare, quando si comincia ad occuparsi della “trasformazione sociale” ed a viverla quotidianamente, è che la “politica” possa essere un quieto mestiere con cui si costruiscono perfetti edifici di parole. Le passioni che animano l'attività trasformatrice della presente realtà sociale non sono alimentate dalla “necessità di pensiero”; semmai, alcune fantasie e visioni corroborano, come “gioco di pensiero”, il concreto percorso antagonistico-duale di fuoriuscita dall'atrocità d'una condizione materiale che codetermina forme individuali di vita da negare e formazioni economico-sociali da mutare radicalmente ed irreversibilmente.
 

Esorcismi satanici all’apparir del vero

Non sono un accanito tifoso di Nanni Moretti, non tutti i suoi film mi piacciono e lui mi è abbastanza antipatico. Ma alcune delle sue prove (Bianca forse più di ogni altra) denunciano il genio. E quando vidi Habemus papam mi inginocchiai davanti alla grandezza di questo regista.
Sullo sfondo della splendore barocco della Chiesa di Roma, incarnazione terrena di una potenza ultraterrena, quel film parla della depressione contemporanea: il mondo che gli uomini hanno costruito è  uscito dall’orbita dell’umano per entrare nell’orbita di una divinità tecnica che l’uomo ha creato e di cui ha perduto il controllo. Troppo complesso, troppo veloce, il mondo che la potenza tecnica ha sottratto alla volontà divina. Troppo crudele per poter essere elaborato secondo le categorie di cui l’umano dispone. E il divino è null’altro che la proiezione fragile di un’illusione umana, e a nulla serve dio, quando siamo finalmente capaci di comprendere l’ultima verità: che non vi è alcuna verità nella nostra storia, non vi è alcuna speranza, solo vi è il piacere dei sensi e della poesia, e la gioia della costruzione collettiva, che è illusione collettiva, costruzione di un ponte di sensi sull’abisso del non essere del senso. Caminante no hay camino, el camino se hace al andar.
Ma quanta energia occorre per camminare quando sappiamo che non vi è alcun percorso e alcun punto di arrivo, quanta energia occorre perché quel ponte possa sorreggere il nostro cammino, quanta energia occorre perché l’illusione possa produrre edifici eventi scoperte. Quell’energia si esaurisce quando l’entropia si impadronisce del cervello.

A Reading List for #Occupy - Part II

Edited by Paolo Mossetti

After the Occupy Wall Street "People's Library" was brutally dismantled by the police, last November, I asked some of my favourite writers, activists, and academics to help me compile a list of books that would recreate, though only virtually, the library's shelves. 
This is the second part of the answers I collected. 

A Reading List for #Occupy - Part I

Edited by Paolo Mossetti

Cover by Kaf & Cyop. Image courtesy of the artist

While the Occupy Wall Street "People's Library" was being brutally dismantled by the police, last November, I asked some officers why they were seizing those books and throwing them into trash cans.

Only one of them replied by saying, simply, "I don't know."
Then I decided to ask some of my favourite writers, activists, and academics to help me compile a list of books that would recreate, though only virtually, the OWS library.

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