bifo-ita

In difesa di Silvio Berlusconi (e tutta la sua banda di ruffiani predatori e tagliagole)

Introduzione

Una banda di criminali sapientemente organizzati si è impadronita del potere mediatico, finanziario e politico, e lo detiene con coraggioso sprezzo del pericolo da quasi un ventennio. Un altro ventennio italiano. 
La banda si difende assai bene, da ogni punto di vista. Dispone di enormi capitali coi quali è possibile comprare non solo ville, televisioni, giornali, giudici e favori sessuali, ma anche quel che più conta alla distanza: il voto di una parte consistente del Parlamento e il voto di milioni di elettori.  Dispone di avvocati ben pagati, preparati, pronti a tutto. La linea di difesa, in generale è la seguente: non intendo rispondere, non me ne importa niente delle accuse che mi rivolgete, delle rivelazioni giornalistiche e di quel che si pensa di me.

Bambini cattivi o buoni non so

Patti Smith: Just Kids Feltrinelli, 2010
Chris Kraus: Aliens and Anorexia ObarraO 2011

1. pattisoft
Quando venne a Bologna, nel 1979, l’anno più orribile delle nostre vite, dopo il concerto allo stadio andai alla conferenza stampa che si teneva al Carlton Hotel.
Dato che aveva accettato di partecipare a una manifestazione organizzata dal Comune di Bologna, che per me era l’arcinemico stalinista capitalista e repressore, andai alla conferenza armato di cattive intenzioni.
Ricordo che c’era questo tavolo grande in mezzo e tutti i giornalisti intorno, e lei che parlava con una camicia bianca svolazzante e io mi alzai e le dissi: “I hate you.”

Verso l'insurrezione Europea

Europa è il prodotto della mente

Primavera 2011: l’Europa è sull’orlo della catastrofe, perché il dogmatismo neoliberista impone il diktat della classe finanziaria sugli interessi della società.
Che succederà nei prossimi mesi, nei prossimi anni? In Italia siamo a tal punto (comprensibilmente) concentrati sull’inverosimile pagliacciata che non smette di srotolarsi sotto i nostri occhi che rischiamo di pensare che il nemico della società è Silvio Berlusconi, e una volta rimosso il gaglioffo tutto filerà decentemente. La realtà è molto diversa.

Dopo la fine dell'università

Quando, nel 1931 il regime fascista chiese un giuramento di fedeltà ai professori universitari italiani, solo una dozzina su oltre 1600 rifiutarono di piegarsi al ricatto autoritario. I migliori se ne erano già andati. Piero Sraffa da alcuni anni esule, insegnava a Cambridge, e i grandi cervelli della fisica erano già andati in America.
Qualcosa di molto simile sta succedendo oggi, in questo paese dove per due volte in un secolo ha trovato forma politica il totalitarismo e la barbarie. Oggi, mentre il governo Berlusconi distrugge la scuola pubblica e l’Università attaccando insieme le radici della produzione scientifica e quelle della civiltà, la classe accademica non è meno codarda e connivente di quanto fu nel 1931.

A scuola di rivolta - Franco Berardi Bifo all'Accademia di Brera, Milano

Vorrei parlare di una cosa che tutti sappiamo ma che nessuno sembra avere la spudoratezza di dire: e cioè che il tempo dell'indignazione è passato e chi si indigna già comincia ad annoiarci, comincia a parerci ogni giorno di più l’ultimo difensore di un sistema marcio, di un sistema privo di dignità, privo di sostenibilità, privo di credibilità. Noi non ci dobbiamo più indignare, noi dobbiamo insorgere.

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