mossetti-ita
Il Fenomeno Trolling: autocoscienza e dialettica servo-padrone ai tempi di Facebook
Suicidio e Lotta
In viaggio coi Librotraficantes
«Lontano, lontanissimo, in mezzo al nulla è successo qualcosa».
- N. Scott Momaday
Nel marzo scorso ho avuto la fortuna di poter seguire la spedizione dei Librotraficantes, un gruppo di attivisti americani diretti in Arizona per protestare contro una legge che ha cancellato il corso di Ethnic Studies dai licei dello stato, nonché vietato l’insegnamento di numerosi classici della letteratura Mexican-American e mondiale: da The House in Mango Street di Sandra Cisnerosa La Tempesta di Shakespeare, che secondo i legislatori avrebbero instillato nei giovani del sentimento antiamericano e pericolose idee rivoluzionarie.
Piccolo saggio sulla diserzione
Quando non può lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l'andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l'illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione. Forse conoscete quella barca che si chiama desiderio.
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Henri Laborit, Elogio della Fuga, 1976.
Costringerci al nomadismo: se lo sgombero di Occupy Wall Street può far bene al movimento
Avevo visitato il primo campeggio di Occupy Wall Street il 17 settembre scorso, non appena s'era installato nello Zuccotti Park su ispirazione della rivista Adbusters. Era poco più d’un avamposto beduino nel deserto. Spoglio e quasi indecifrabile, per noi mediterranei barocchi, nel suo rigore puritano: pochi cartelli e qualche sedia, tende immacolate, volti ancora spensierati nonostante gli arresti già numerosi. I più giovani venivano mandati a fare provviste di kebab e pizza dagli ambulanti locali, che alla vista di qualche signorina-manager in talleur facevano l’occhiolino: Let’s occupy some bitches, men! Quelli più propensi alla performance artistica facevano capolino nei negozi, nei McDonald, improvvisando recital, canti e balli a tema. Nel campo c’era bisogno di tutto perché mancava tutto, essendo incerta la sua sopravvivenza.
