Italy
Suicidio e Lotta
Il Foglio di Via dello Scrittore NO TAV
Sabato 18 agosto avrebbe dovuto essere la seconda giornata delle nostre vacanze per me e Giustina, la mia compagna.
Assieme ad altre persone, ci si è organizzati per fare una passeggiata in Clarea: un pò per immergersi in quei magnifici boschi, un pò per osservare a distanza di sicurezza gli animali chiusi dentro lo zoo chiamato cantiere.
Molti partono a piedi dal campeggio, mentre tre auto partono per prendere il sentiero che prende avvio da Giaglione.
Lungo la strada, passando per Susa, l'ultima vettura della nostra micro-carovana viene fermata per un controllo: forse la più visibile tra le tre, se non altro per i suoi componenti. Tutti giovani e abbigliati in maniera comoda, mentre nelle due auto davanti c'erano bambini e chi non è più troppo giovane anagraficamente.
Decidiamo comunque di fermarci, a portare solidarietà ed accertarsi che non avvenga nulla di anomalo. La regola è sempre quella: si parte e si torna assieme.
Sembra che stia andando tutto regolare: non c'è nulla da segnalare nei loro confronti, e come di prassi chiedono i documenti anche a noi che ci siamo avvicinati.
"Due minuti e finisce tutto". Parole del maresciallo dei Carabinieri che ci aveva fermato.
Ma purtroppo il mio documento fa perdere troppi minuti.
Il Presidente della Repubblica delle Idee
Perché gli artisti? MACAO è la risposta
“perché i poeti nel tempo della povertà?” chiede Holderlin nel suo poema “Pane e vino”.
E commentando questo verso, Heidegger dice: “Forse siamo nel momento in cui il mondo va verso la sua mezzanotte”.
In nome del vuoto
Il 5 maggio un gruppo di artisti, architetti, insegnanti e studenti e lavoratori precari della scuola e della comunicazione hanno occupato un edificio chiamato Torre Galfa e l’hanno rinominato Macao. L’edificio è un grattacielo di trentacinque piani, abbandonato da quindici anni.
Dieci giorni dopo l’occupazione, mentre il corpo gigantesco del precariato cognitivo milanese cominciava a stiracchiare le sue membra e a sintonizzarsi con la torre, sono entrati in azione gli esecutori del piano di sterminio finanziario. Il proprietario, noto alle cronache giudiziarie come corrotto e corruttore, ha deciso che quel posto è suo e deve rimanere com’è: vuoto. Tutto deve essere vuoto nella città, perché il capitalismo finanziario ha bisogno di distruggere ogni segno di vita. Le risorse materiali e intellettuali vengono progressivamente inghiottite, annullate, perché i predatori possano espandere la loro insensata ricchezza.
Per la prima volta, occupando la Torre, il movimento è uscito dalla sfera dell’underground e si è proiettato verso l’alto. Non è un movimento di talpe, ma di sperimentatori. Le talpe ora debbono venire fuori, debbono occupare ogni spazio, e contenderlo all’organizzazione di morte che si chiama Banca Centrale Europea.
A Riot of My Own - trailer
Devo essermi perso, in un sonno senza sogni.
Li ho semplicemente chiusi. Gli occhi. Senza accorgermene. Accompagnando il battito del mio cuore al ritmo, intermittente, di quello del treno. Un dondolio meccanico, che appena si è arrestato mi ha riportato alla realtà. Ma siamo già qui?
Il treno è già a Chambery?
Ultima stazione. Prima di oltrepassare le Alpi e arrivare in Italia.
Finalmente potrò rivedere questo splendido paesaggio, dall’altra parte delle montagne. Per quanto tempo mi è stata preclusa la vista del versante Italiano?
Condannato una prima volta a sette anni e mezzo, con l’aggravante del “terrorismo”. Hanno così potuto utilizzare il moltiplicatore di pena del “2,5”: se ti becchi 3 anni te li moltiplicano per 2,5 cosicché alla fine prendi 7 anni e mezzo. Dopo altri nove anni dalla sentenza mi affibbiano un’altra condanna per gli stessi tipi di reato, con con l’applicazione di nove mesi in “reato continuato” … Dopo appena ventitré anni posso finalmente andare in estinzione di pena.
Ventitré.
