european movement

From Tute Bianche to the Book Bloc: the Italian movement and the coming European insurrection

     6pm,  23rd February 2011 @ Lecture Theatre, Courtauld Institute, London

The transcript of the speech is avaible now in [english] and in [italian]

Dalla piazza di Bologna all'inizio del secondo decennio

Fin dal tredicesimo secolo la piazza di Bologna è un posto politicamente significativo, quindi bene ha fatto la FIOM a sceglierla per iniziare una nuova fase e per anticipare lo sciopero nazionale dei metalmeccanici che avrà luogo domani. Si comincia con uno sciopero pienamente riuscito in tutte le fabbriche metal meccaniche della regione (percentuali che stanno intorno all’85%) un corteo di cinquantamila e forse più, una partecipazione studentesca imponente. Vedremo domani cosa accade in tutto il paese, ma un paio di cose ormai possiamo dirle.

La crisi della governance europea e il MacGuffin del movimento globale

0.      Tempo, futuro semplice.

Dicembre, è normalmente il mese che conclude l’anno solare. Ma calendari e orologi - così vuole la tradizione - sono le prime macchine retoriche a venir spezzate dagli eventi insurrezionali. Dicembre 2010 allora non può che essere il primo mese dell’anno che viene. Il 14 è il suo primo giorno. L’anno passato è il tempo 0. Adesso inizia la danza. Iniziamo a contare. Battere il ritmo. Il punto di partenza? la riscoperta d’un tempo verbale banale - in verità fin qui imbrigliatissimo - come il futuro semplice. Pieno d’accenti e sbilanciato in avanti. Strutturalmente squilibrato. Tempo verbale proibito, perchè il futuro era stato rubato, negato, violentato.

Abandonnez les illusions, soyez prets à la lutte

Ce qui est en train de se passer à Rome et dans beaucoup d’autres villes italiennes, ce qui s’est passé à Londres jeudi dernier pendant qu’un Parlement de traîtres votait pour la destruction de l’école publique, est le début d’une décennie nouvelle.

Ce sera une décennie de conflits et d’autodéfense de la part de la société, contre une classe dominante violente, corrompue, meurtrière, contre le capitalisme financier qui littéralement affame la société, contre la mafia qui occupe les places du pouvoir pour se partager les ressources produites par le travail.

Who is the Black Bloc? Where is the Black Bloc?

This question, appearing on most newspapers after every riot, such as the one in Rome on December 14, deserves an answer. Do you want to see what our faces look like, when they are not hidden by scarves, helmets and balaclavas?

They are the same faces that pay the rent for your scruffy flats, the faces to whom you offer unpaid internships or full time employment for £800 a month. They are the faces that pay thousands of pounds to attend your lectures. They are the faces of the kids that you slap when you catch them with some weed in their pocket. They are the faces that have to run out of the bus when the inspectors appear, as they couldn’t afford to travel otherwise.

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