Non sentite l'odore del fumo?

Le Regole! Va bene combattere il Tiranno, ma guai a toccare le Regole. Le Regole sono i chicchi del rosario al quale si aggrappano i martiri del berlusconismo, mentre i suoi pretoriani li gettano nella fossa coi leoni. Da una parte abbiamo un potere che corrompe giudici, paga servizi segreti deviati, usa tv e giornali come carri armati, assolda qualunque firma e volto compiacente per scatenare condanne infami anche sulle manifestazioni più innocue.

L'intelligenza ribelle della vita

“C'ést une révolte!” “Non, Sire, c'est une révolution”, rispose il duca de La Rochefoucauld-Liancourt a Luigi XVI la notte del 14 luglio 1789, dopo la caduta della Bastiglia e la defezione delle truppe reali davanti all'insurrezione popolare. Si affermava in quel momento “la grandezza dell'uomo di fronte alla piccolezza dei grandi”, come disse Robespierre, ed arrivava al culmine il pathos che per decenni aveva acceso gli animi di fronte alla possibilità di liberazione del genere umano dalle carceri del buio medievale.

Suicide as protest in Romania and Tunisia

On 24th December 2010, in the Romanian parliament, a bleeding man was shouting “Freedom!” while being carried outside by the paramedics. He had just tried to kill himself, jumped from the journalists’ balcony, little before the prime minister began his speech.
This surreal image is the pitiless representation of  Romanian society: an autistic political class and an aphasic public opinion.

Il terrorismo del desiderio

ovvero di rivoluzione e miele
ovvero lettera ai compagni (e a Jung)

1.

Vorrei parlare di una storia d'amore, quella tra Carl Gustav Jung e Sabina Spielrein. Il mio scopo in realtà è provare a discutere con un pò di cognizione di causa il cosiddetto scandalo sessuale che attuttoggi nella sua miseria eccita i media. Premetto che poco m'importa della cosa in sè, m'importa il fatto che tale scandalo abbia in realtà ben poco di scandaloso, anzi costituisca la prassi stessa in cui muovono oggi destra e sinistra istituzionale e non, ovvero buona parte dei potenti insieme ai rivoluzionari.

The language of representation and change

The language of representation and change is always fraught with difficulties. Change is invariably a process which can accelerate or slow down based on a number of factors. The rapidity with which change takes place affects our ability to perceive precisely what those factors are and our relationship to them. But change, the movement from one point to another in a political process, is always represented in one form or another and how it appears and is communicated is inseparable from the manner in which we perceive change taking place. This is why In a very significant way the two are inter-connected.

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