Suicidio e Lotta

Congedarsi dalla lotta: il suicidio nell’antropologia politica.
 
Si parla molto di suicidio, di questi tempi. Sembra che il corpo del suicida sia tra i pochi elementi, nella narrazione della crisi attuale, capaci di scalfire la criminale impeccabilità del potere. Il corpo del suicida e’ esibito, sfruttato, sballottato, impiegato come metafora, come arma emotiva e fisica. Di fronte alla sofferenza di milioni le leggi non si piegano, ma di fronte al gesto suicidario si fermano i carri armati.
 
Si è popolato di gesti suicidi l’immaginario degli ultimi vent’anni, a partire da quei corpi che precipitavano dalle Torri Gemelle in fiamme, e subito dopo la sequenza infinita di attacchi kamikaze in Iraq e Afghanistan – attacchi, va detto, che hanno causato più morti tra le file dell’esercito USA che le azioni di combattimento vere e proprie. È stata poi l’autocombustione di Mohamed Bouazizi  a scatenare la rivolta in Tunisia l’anno scorso,  e non certo il passaparola su Twitter o Facebook – come invece hanno tentato di farci credere i giornalisti occidentali. E sono gli atti suicidari delle vittime della crisi finanziaria a conquistare, forse più delle proteste di massa, le pagine dei quotidiani d’Occidente.
 

What We Are Fighting For

 

A brief excerpt from the new volume 'What We Are Fighting For', published by Pluto Press, edited by Federico Campagna and Emanuele Campiglio. Contributors include Franco Berardi Bifo, Mark Fisher, David Graeber, Owen Jones, John Holloway, Saul Newman, Alberto Toscano, Christian Marazzi, Nina Power, Zillah Eisenstein, Michael Albert, Dan Hind, Richard Seymour and Peter Hallward.
 
“Here are the first flowers of spring: the beginning of an epochal dialogue about the human future. Inspired by the Occupy movements across the world, What We Are Fighting For should inspire all of us to join the conversation.” Mike Davis

The Idea of Wilderness: Debunking New Primitivism

The natural world may be conceived as a system of concentric circles, and we now and then detect in nature slight dislocations, which apprise us that the surface on which we stand is not fixed, but sliding.[i]                                                                                                  (John Elder)

In this review, I would like to look at Max Oelschlaeger’s seminal environmental text The Idea of Wilderness[ii] (1991), an intellectual history of the Western world’s relationship to nature. This will be split into two parts: firstly, I will address the problematic dichotomy that The Idea of Wilderness is predicated on – the civilisation versus primitive binary – and examine the implications of positing primitivism as a solution to the current environmental crisis. I will then attempt to suggest an alternative approach for the modern environmentalist.

Santiago Carrillo: Reconciliación nacional y política exterior soviética. Del mito de Gramsci hasta hoy

La Revolución rusa rompió la unidad de la socialdemocracia al establecer que en la época del imperialismo la vía para la conquista del Poder político por el proletariado e instaurar la dictadura del proletariado no era otra que la lucha armada. Rompía la unidad orgánica al crear la III Internacional Comunista dando así nacimiento a los partidos comunistas, adscritos a los 21 puntos y a la defensa del poder soviético ruso, de la URSS. Estos partidos surgían vinculados en su existencia al poder soviético ruso. El "Manifiesto Comunista" de 1919, firmado por Lenin, entre otros, presentado como compendio de objetivos que tendría la I.C., afirmaba que los partidos comunistas nacionales debían quedar sometidos totalmente a la autoridad de control de la Internacional.
 

Laurea a Trichet per Bancarotta Fraudolenta

Il giorno 17 settembre 2012 l’Università di Bologna attribuisce la Laurea ad honorem a Jean Claude Trichet.
 
Chi è Jean Claude Trichet e cosa ha fatto per meritare questa onorificenza da una istituzione in cui un tempo si coltivava lo studio e la dignità? Jean Claude Trichet è stato Presidente della Banca centrale europea negli anni in cui l’Europa, dove da cinque secoli milioni di ingegneri e poeti, agronome e operai, contadine e medici, imprenditori e scienziate hanno contributo al sapere e alla ricchezza, sprofondava nella BANCAROTTA (fraudolenta).
 
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