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Veterani USA: dentro l'abisso

Ho sempre desiderato scrivere dei veterani americani. Era il 2001 ed abitavo ad Atlanta, città del Sud-Est statunitense cara tanto al movimento afro-americano di Martin Luter King e Malcolm X, quanto al Ku Kux Klan (KKK), il movimento razzista bianco che da decenni incita alla white supremacy. Erano gli anni di 9/11, di Bush, dell’incitamento alla guerra contro il popolo Iracheno. Stavo lavorando a stretto contatto con un veterano ritornato da pochi anni dalla prima spedizione in Iraq. Figlio di famiglia povera e proletaria bianca in cerca di un riscatto, era un uomo alto dalla personalità forte e tormentata, dalla voce piena e pesante, dagli occhi sensibili. La guerra aveva lasciato in lui ferite aperte, ed il suo soprannome era Muzzle Head, testa di caricatore.

Virgen de los Deseos - la politica desiderante di Mujeres Creando

Oh Vergine dei Desideri,
“dacci la grazia di non essere nè vergini nè madri. Liberaci dall'autorità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Fa che siamo noi a decidere per noi stesse. Fa che il potere giudiziario e la Chiesa ci liberino dalla loro misogenia. Fa che il diritto di decidere se il frutto del nostro ventre è benedetto o meno sia solo nostro. E non indurci nella tentazione di non lottare per i nostri diritti, ma concedici il miracolo della legalità dell'aborto. Amen”.

Comincia così la Oración por el Derecho al Aborto di Mujeres Creando, un collettivo anarco-femminista boliviano di donne indigene, lesbiche ed eterosessuali di La Paz.

L'intelligenza ribelle della vita

“C'ést une révolte!” “Non, Sire, c'est une révolution”, rispose il duca de La Rochefoucauld-Liancourt a Luigi XVI la notte del 14 luglio 1789, dopo la caduta della Bastiglia e la defezione delle truppe reali davanti all'insurrezione popolare. Si affermava in quel momento “la grandezza dell'uomo di fronte alla piccolezza dei grandi”, come disse Robespierre, ed arrivava al culmine il pathos che per decenni aveva acceso gli animi di fronte alla possibilità di liberazione del genere umano dalle carceri del buio medievale.

Il terrorismo del desiderio

ovvero di rivoluzione e miele
ovvero lettera ai compagni (e a Jung)

1.

Vorrei parlare di una storia d'amore, quella tra Carl Gustav Jung e Sabina Spielrein. Il mio scopo in realtà è provare a discutere con un pò di cognizione di causa il cosiddetto scandalo sessuale che attuttoggi nella sua miseria eccita i media. Premetto che poco m'importa della cosa in sè, m'importa il fatto che tale scandalo abbia in realtà ben poco di scandaloso, anzi costituisca la prassi stessa in cui muovono oggi destra e sinistra istituzionale e non, ovvero buona parte dei potenti insieme ai rivoluzionari.

La politica all'alba

Il cosiddetto referendum di Marchionne ovviamente non era un referendum. Non era nemmeno un ricatto, era piuttosto una tortura. Un ricatto è limpido: qualunque cosa tu scelga ti schiaccia. Un ricatto che si fa chiamare referendum schiaccia egualmente, ma ripete che in quanto soggetto libero la responsabilità è tua. “I compagni litigano, i compagni si bisticciano”, dicevano i lavoratori da Mirafiori nei giorni scorsi. Litigano e si bisticciano perché la Fiat per settimane ha trasferito su di loro la responsabilità della crisi. Fiat non stava chiedendo un voto. Fiat stava delineando il futuro come una tenaglia: sussistenza o dignità. Sussistenza o dignità – scegliete. Avete a disposizione una o l'altra.

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