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La clase política, la izquierda, parece haber alcanzado, terminada la larga marcha durante la cual se creó la ilusión del Estado de bienestar, su meta, su paraíso, su tierra prometida: la integración en el Estado capitalista, El Estado hegeliano u orwelliano, siempre el Estado, como meta final al que las izquierdas, como el hijo pródigo, vuelve de rodillas en actitud de adoración. El Estado, representación del patriarcado freudiano, al que, atrapada en un sentimiento de culpa por haber sido, en otros tiempos, revolucionaria, vuelven las izquierdas renunciando a la revolución. En este panorama estepario se encuentran atrapadas las contradicciones, antaño dialécticas y por tanto antagónicas, de las clases sociales.
Qualche settimana fa, nella sezione “culturale” dell’Evening Standard, pubblicarono una foto: erano ritratti otto ragazzi, sui venti anni, seduti su una scalinata di un palazzo medievale. Erano vestiti, da buoni londinesi “intellettuali”, in uno stile fintamente casual-sciatto; erano tutti sorridenti; due di loro maneggiavano un cellulare; una giovinetta aveva un pc sulle ginocchia: «Stiamo parlando di tecnologia», sembrava dire. Chi erano costoro? Erano loro quelli che lo Standard chiamava, con un bel titolone, Clicktivists, attivisti del “click”. Ecco i volti nuovi della protesta di questi mesi: coloro che usano i social network come Facebook o Twitter per organizzare manifestazioni, coordinarsi, promuovere scioperi. [1]
In 1931 Mussolini asked the Italian academics to swear allegiance to the Fascist regime. Only a dozen of them – out of 1600 – refused to subdue. The best minds were already abroad: Piero Sraffa was teaching in Cambridge as an exile, and scholars like Enrico Fermi who were working on the most advanced frontiers of physics were already in the US.
Something similar is happening today in this country where twice in a century totalitarian barbarism has found its political shape. While Berlusconi government is destroying the public school and the University, the academic class is not less coward than it was in 1931.
Esistono dei luoghi in cui SudEst e NordOvest della terra si guardano da vicino e finiscono con lo sfiorarsi. A volte si toccano, nonostante la ritrosia del NorOvest, la sua persistente tentazione di tenere alla larga l'altra parte del mondo. Sono rari i possibili approdi e contatti, ma ci sono, disseminati nella morfologia geografica e storica. Da un po' di mesi i cigolii delle assi di legno fradicio di barche vaganti nei marosi e cariche di vite, fanno da sottofondo al miope incedere della globalizzazione. Nel frattempo, Saif al Arab e Saadi, mai saliti su una zattera, volano a Parigi e Londra e trattano il loro ruolo dopo la mattanza, ancora in corso in mare e sulla terra ferma. Saif trova la morte, per mano degli stessi “interlocutori”, nei successivi giorni.