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Investimento libidinale. Amore e rivoluzione ai tempi della crisi

Appoggiato sulla balaustra del palazzo dei congressi, vedo il bus partire.
Ho evitato di attendere la partenza alla fermata per non sembrare troppo… diciamo ridicolo, anche se non è il termine migliore. Voglio evitare di dare l’idea di quello che si prende subito per la prima ragazza che gli presta attenzione, ma…  se ho passato tutta la notte in giro per Parigi assieme ai compagni di Rimini è perché Sabrina e i suoi occhi mi avevano stregato. Meglio non starci a pensare.

History is made of tweets

Andavamo dal macellaio a Fueihat, nella zona Est di Bengasi. Non mi piaceva entrare dal macellaio, c’era un odore pesante, le carcasse appese a grossi uncini di acciaio, il sangue gocciolava sulle piastrelle chiare dei pavimenti, le teste di pecora scuoiate ci guardavano con gli occhi sbarrati. Preferivo stare in macchina, a Milano i macellai non erano così, a Milano la morte era celata. Invece alla macelleria di Saad andavo volentieri, Saad aveva incollato delle vecchie foto in un angolo della vetrinetta, lo scotch era ingiallito, pensai che le foto dovevano avere un gran freddo nel reparto frigo, che qui paesaggi della Bengasi antica, pieni di palme verdeggianti e giovani in maglietta non dovevano passarsela bene a 6 gradi, da 30 anni…

Il terrorismo del desiderio

ovvero di rivoluzione e miele
ovvero lettera ai compagni (e a Jung)

1.

Vorrei parlare di una storia d'amore, quella tra Carl Gustav Jung e Sabina Spielrein. Il mio scopo in realtà è provare a discutere con un pò di cognizione di causa il cosiddetto scandalo sessuale che attuttoggi nella sua miseria eccita i media. Premetto che poco m'importa della cosa in sè, m'importa il fatto che tale scandalo abbia in realtà ben poco di scandaloso, anzi costituisca la prassi stessa in cui muovono oggi destra e sinistra istituzionale e non, ovvero buona parte dei potenti insieme ai rivoluzionari.

Sirene

1.

L. sentì le mani pesanti di J. sulle natiche, mentre la fotteva, ma lei già pensava ad altro. O almeno di questo era sicuro J., mentre ancheggiava dietro di lei come un pendolo, senza vero impegno. L'attenzione di J. era tutta per la crepa sulla parete di fronte a lui, che prima o poi avrebbe raggiunto la compagna all'angolo opposto del muro.

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