youth

Zakira/Memory

This text comes at the time of great worry for the neighbouring countries of Syria as the violence threatens to spill over further and that there is a consensus to let Syria sort its problems out itself without foreign intervention. It is important to consider the fact that this following text exists as a result of illegal activity in neighbouring Israel that has continued since the second world war to present day and that any military intervention against Syria only serves Israel’s interests, either as a diversion for the continual expansion and even advancement further into the West Bank, or for any additional advancement that borders Syria, either for water or land, or for testing out military capabilities.  I find it genuinely hard to see if Israel has any concern for its civilian population given its behaviour in international and regional affairs over the last 65 years and the State’s refusal to desist in both the advancement of settlements or further attacks and incursions into the West Bank, Gaza, Southern Lebanon, Jordan River or Golan Heights. An allied attack by the US, France - or Israel - on Syria is going to be catastrophic for the region’s stability. Watching Britain’s offering of televised democracy to pull out of military intervention was a tormenting relief that was almost surreal in both the immediacy of the decision and that the government was actually listening to the public.

Tra urban riots e book blocs, ovvero: Sulla “generazione della crisi”

I “giovani” sono in stato di ribellione permanente, perché persistono le cause profonde di essa, senza che ne sia permessa l’analisi, la critica e il superamento (non concettuale e astratto, ma storico e reale); gli “anziani” dominano di fatto ma… après moi le déluge, non riescono a educare i giovani, a prepararli alla successione. Perché? Ciò significa che esistono tutte le condizioni perché gli “anziani” di un’altra classe debbano dirigere questi giovani, senza che possano farlo per ragioni estrinseche di compressione politico-militare.
 
Era così che Antonio Gramsci discuteva la “quistione dei giovani” nei suoi Quaderni del carcere. La riflessione gramsciana scaturiva dal contesto politico italiano del primo dopoguerra. In quel frangente, il collasso della vecchia classe dirigente liberale aveva visto un’avanguardia consistente delle nuove generazioni esprimere la propria “ribellione” nei confronti dello status quo sotto forma di supporto attivo allo squadrismo fascista. Nei Quaderni, Gramsci interpretava questa convergenza a destra dei giovani come il risultato dell’incapacità – da lui spiegata alla luce di fattori esogeni di natura “politico-militare” – da parte del movimento operaio di esercitare una funzione “dirigente” nel paese.
 

London Jacquerie

Sono quasi quattrocento anni che una rivolta di queste dimensioni non si verifica a Londra. Quest’inverno, durante le manifestazioni degli studenti inglesi, la stampa internazionale aveva parlato di ‘riots’, di subbugli, di insurrezione. Un tipico caso di esagerazione giornalistica. Stavolta no. Ma stavolta è diverso.

Le riots di questi giorni, iniziate sabato 7 agosto durante una manifestazione di protesta per l’uccisione di un giovane da parte della polizia, hanno un tono che ricorda più le banlieues parigine che la guerriglia urbana dei black bloc. Da tre giorni la capitale Britannica è attraversata da un’ondata di jacquerie semi-fantascientifiche, in cui i moti di folla da ancien regime si incontrano con i messaggi istantanei lanciati dai BlackBerries.

La gioventù dorata dei Delfini

Uomini o donne, non importa. Architetti, designer, pubblicitari. Assistenti universitari non ancora baroni. Video maker. Agenti letterari. Scrittori di medio calibro. Intellettuali con uno o più stipendi fissi. Giovani professionisti, in piena ascesa sociale, abitanti delle grandi città del Nord, amanti dei libri, di una vita sana e bella, con denaro e cultura, quasi sempre senza figli. Per questa curiosa fetta di società, a noi che studiavamo la scienza del marketing, ci veniva fornita una definizione apposita: delfini.

La fine dell'era della giovinezza

Ho venticinque anni, e niente mi insospettisce di più di vedere miei coetanei indossare vestiti vintage. Il vintage è una categoria di abbigliamento molto diversa dal tipico ‘usato’ e, se osservata criticamente, può dirci molto sullo stato della gioventù odierna.

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