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Mantra del Sollevarsi (15 ottobre e dintorni)

Il 15 febbraio del 2003 centomilioni di persone sfilarono nelle strade del mondo per chiedere la pace, per chiedere che la guerra contro l’Iraq non devastasse definitivamente la faccia del mondo. Il giorno dopo il presidente Bush disse che nulla gli importava di tutta quella gente (I don’t need a focus group) e la guerra cominciò. Con quali esiti sappiamo.

Dopo quella data il movimento si dissolse, perché era un movimento etico, il movimento delle persone per bene che nel mondo rifiutavano la violenza della globalizzazione capitalistica e la violenza della guerra. Il 15 Ottobre in larga parte del mondo è sceso in piazza un movimento similmente ampio. Coloro che dirigono gli organismi che stanno affamando le popolazioni (come la BCE) sorridono nervosamente e dicono che sono d’accordo con chi è arrabbiato con la crisi purché lo dica educatamente. Hanno paura, perché sanno che questo movimento non smobiliterà, per la semplice ragione che la sollevazione non ha soltanto motivazioni etiche o ideologiche, ma si fonda sulla materialità di una condizione di precarietà, di sfruttamento, di immiserimento crescente. E di rabbia.

Non sentite l'odore del fumo?

Le Regole! Va bene combattere il Tiranno, ma guai a toccare le Regole. Le Regole sono i chicchi del rosario al quale si aggrappano i martiri del berlusconismo, mentre i suoi pretoriani li gettano nella fossa coi leoni. Da una parte abbiamo un potere che corrompe giudici, paga servizi segreti deviati, usa tv e giornali come carri armati, assolda qualunque firma e volto compiacente per scatenare condanne infami anche sulle manifestazioni più innocue.

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