philosophy

Toward the European Insurrection

(Italian version of this article)

Europe will be the product of your mind

Spring 2011 : the European Union is on the brink of the catastrophe, as Neoliberal dogmatism is imposing the diktat of the financial class upon the interests of society.
Let’s look back, before we try to understand what has to be done.

In the year 1933 in his Discours à la nation européenne, Julien Benda wrote the following words :

Vous ferez l’Europe par ce que vous direz, non par ce que vous serez. L’Europe sera un produit de votre esprit, de la volonté de votre esprit, non un produit de votre être. Et si vous me répondez que vous ne croyez pas à l’autonomie de l’esprit, que votre esprit ne peut être autre chose qu’un aspect de votre être, alors je vous déclare que vous ne ferez jamais l’Europe. Car il n’y a pas d’Être européen.

Cinismo, ironia e follia del media-potere Italiano

Mass Zynismus

Nel libro Le courage de la verité, trascrizione del corso al College de France del 1984 Le gouvernement de soi et des autres, Michel Foucault parla di Diogene e degli altri filosofi antichi che sono correntemente conosciuti come cinici, e collega il loro pensiero alla pratica del dire la verità (parresia). Nei nostri tempi moderni la parola cinismo ha acquisito un significato totalmente differente, quasi un significato opposto: una persona cinica, per noi, è qualcuno che abitualmente mente a tutti, specialmente a se stesso/a.

Irony, cynicism and the lunacy of the italian media power

Mass Zynismus

In his book The courage of truth  (Le courage de la verité), a transcript of lectures delivered at the College de France in 1984, Michel Foucault speaks of Diogenes and the other ancient philosophers known as cynicists and defines their thought as the practice of telling the truth (parresia).  Twenty-five years later, the word cynicism has acquired a totally different meaning, almost opposite: the cynic is someone routinely lying to everyone, especially him or herself.

Il terrorismo del desiderio

ovvero di rivoluzione e miele
ovvero lettera ai compagni (e a Jung)

1.

Vorrei parlare di una storia d'amore, quella tra Carl Gustav Jung e Sabina Spielrein. Il mio scopo in realtà è provare a discutere con un pò di cognizione di causa il cosiddetto scandalo sessuale che attuttoggi nella sua miseria eccita i media. Premetto che poco m'importa della cosa in sè, m'importa il fatto che tale scandalo abbia in realtà ben poco di scandaloso, anzi costituisca la prassi stessa in cui muovono oggi destra e sinistra istituzionale e non, ovvero buona parte dei potenti insieme ai rivoluzionari.

Marx fuori dall'accademia. Ovvero: ciò che ritorna

Marco Assennato, Loriana Cavaleri, Salvatore Cavaleri, Giovanni Di Benedetto, Sandro Gulì, Marcella Maisano


Intro: leggere Marx, si poteva, all’alba degli anni 2000, solo fuori dall’accademia. Questo posizionamento però, lungi dal restare un fatto meramente topologico, ha assunto il carattere del dispositivo ottico. Una idea del fare teoria, nutrirsi, socializzare sapere, lontana anni luce dall’indugio filologico, pienamente indifferente alle filiazioni, alle famiglie teoriche, capace di giustificare i passaggi concettuali semplicemente in forza dell’urgenza del presente. Marx era per noi un autore qualsiasi, nulla di sacro in lui. Niente di indiscutibile. Così un collettivo divertito rivolgeva il suo “Goodbye” ai padri politici, proprio riprendendosi il classico.

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