dursi-ita

Per Una Società Senza Capitalismo, Per Una Democrazia Senza Parlamento

La prima idea da dimenticare, quando si comincia ad occuparsi della “trasformazione sociale” ed a viverla quotidianamente, è che la “politica” possa essere un quieto mestiere con cui si costruiscono perfetti edifici di parole. Le passioni che animano l'attività trasformatrice della presente realtà sociale non sono alimentate dalla “necessità di pensiero”; semmai, alcune fantasie e visioni corroborano, come “gioco di pensiero”, il concreto percorso antagonistico-duale di fuoriuscita dall'atrocità d'una condizione materiale che codetermina forme individuali di vita da negare e formazioni economico-sociali da mutare radicalmente ed irreversibilmente.
 

Relazioni Sociali: Manifesto per 3punto0

Se su Web 2.0 non c'è una definizione univoca (quando i termini diventano di "successo", se ne perde l'eziologia), perché voler "definire" il "concetto" di 3punto0 ? O'Reilly nel 2004, usò Web 2.0 per indicare quell'arcipelago di applicazioni, sw, ambienti che consentivano un elevato grado di interazione e collaborazione tra utenti in rete. In questo senso, O'Reilly e gli altri intendevano contrapporlo al web originario, 1.0. Sono molti quelli - e tra loro anche Tim Berners Lee, che la rete l'ha fondata - che di fronte a questo neologismo hanno qualche difficoltà euristica. Il termine “Web 2.0", coniato appositamente nel 2005 da Tim O’Reilly per designare molteplici tecniche e applicazioni interattive in Internet, tuttavia, dal momento che la gran parte delle tecnologie non è qualcosa di nuovo, descrive innanzitutto una rinnovata filosofia in relazione a InterNET.

Un decalogo per pensare ed agire collettivamente, nel presente

Un decalogo per pensare il presente ed agire collettivamente in esso. Con la “lentezza” necessaria. La lentezza è consapevolezza e attenzione al ‘qui e ora’. A volte, pare indispensabile una ‘snap decision’, cioè decidere rapidamente, esercitare una capacità – la velocità - che va conservata a patto che ci sia una lucidità e una consapevolezza alla base, ma soprattutto una 'libertà di pensiero e d'azione', in verità, negletta socialmente.
Gli antichi greci la chiamavano kairòs, il momento opportuno.

Emergenza e guerra: scelta politica della Babele post-moderna

Esistono dei luoghi in cui SudEst e NordOvest della terra si guardano da vicino e finiscono con lo sfiorarsi. A volte si toccano, nonostante la ritrosia del NorOvest, la sua persistente tentazione di tenere alla larga l'altra parte del mondo. Sono rari i possibili approdi e contatti, ma ci sono, disseminati nella morfologia geografica e storica. Da un po' di mesi i cigolii delle assi di legno fradicio di barche vaganti nei marosi e cariche di vite, fanno da sottofondo al miope incedere della globalizzazione. Nel frattempo, Saif al Arab e Saadi, mai saliti su una zattera, volano a Parigi e Londra e trattano il loro ruolo dopo la mattanza, ancora in corso in mare e sulla terra ferma. Saif trova la morte, per mano degli stessi “interlocutori”, nei successivi giorni.

Beni fisici collettivi e cultura globale

1.   Uomini precari


Precari. L'umanità ed il mondo. Precaria. La condizione umana nel mondo. Incertezza, insicurezza, instabilità: il peculiare contenuto dell'esistenza collettiva. Il termine, “precario”, deriva dal latino precarìu(m), a significare propriamente “ottenuto con preghiere”, da prex, precis, appunto, “preghiera”. Nel diritto romano, ci riferisce alla concessione di un bene, gratuitamente o con un canone simbolico, con patto di restituzione, in qualsiasi momento e senza necessità di preavviso; ora, indica un comodato del quale non è stato stabilito il termine di scadenza e che prevede, quindi, che il bene dato in godimento, possa essere richiesto in restituzione in qualsiasi momento.

Syndicate content