riots

The Worst Thing Since Sliced Bread

Up until the 20th Century bread had long been the staple food of the British Poor in both the city and the country: From the middle-ages black, brown and white bread were ever present through plenty and want and little was to change for centuries, especially for the better. Even as late as the 1890's bread was the only solid food in over 80% of the meals for the majority of children in Bethnal Green.
 
As the primary food of the people, the “staff of life”, bread has proved to be a hugely important not just as cause, but as buffer, to social unrest and revolution: In 1789 French women marched on Versailles driven by the price of bread; in 2011 millions took to the streets across North Africa and the Middle-East under the slogan 'bread, freedom and dignity; yet in 1848 English bread prices and its political structure were stabilised by cheap wheat as a wave of revolutions swept through Europe; and today...
 

Tra urban riots e book blocs, ovvero: Sulla “generazione della crisi”

I “giovani” sono in stato di ribellione permanente, perché persistono le cause profonde di essa, senza che ne sia permessa l’analisi, la critica e il superamento (non concettuale e astratto, ma storico e reale); gli “anziani” dominano di fatto ma… après moi le déluge, non riescono a educare i giovani, a prepararli alla successione. Perché? Ciò significa che esistono tutte le condizioni perché gli “anziani” di un’altra classe debbano dirigere questi giovani, senza che possano farlo per ragioni estrinseche di compressione politico-militare.
 
Era così che Antonio Gramsci discuteva la “quistione dei giovani” nei suoi Quaderni del carcere. La riflessione gramsciana scaturiva dal contesto politico italiano del primo dopoguerra. In quel frangente, il collasso della vecchia classe dirigente liberale aveva visto un’avanguardia consistente delle nuove generazioni esprimere la propria “ribellione” nei confronti dello status quo sotto forma di supporto attivo allo squadrismo fascista. Nei Quaderni, Gramsci interpretava questa convergenza a destra dei giovani come il risultato dell’incapacità – da lui spiegata alla luce di fattori esogeni di natura “politico-militare” – da parte del movimento operaio di esercitare una funzione “dirigente” nel paese.
 

Vengeance de classe

Une fois que les les gens à capuches sont revenus à leurs refuges, que les incendies se sont éteints et que la menace s’est estompée, la police a repris pleine possession des villes anglaises. Pendants des journées entières, les seize milles hommes armés envoyés par le gouvernement ont fait entendre leur monologue assourdissant, avec des colonnes de blindés se lançant à sirènes hurlantes sur les routes désertes et des patrouilles dans chaque quartier.

London Jacquerie

Sono quasi quattrocento anni che una rivolta di queste dimensioni non si verifica a Londra. Quest’inverno, durante le manifestazioni degli studenti inglesi, la stampa internazionale aveva parlato di ‘riots’, di subbugli, di insurrezione. Un tipico caso di esagerazione giornalistica. Stavolta no. Ma stavolta è diverso.

Le riots di questi giorni, iniziate sabato 7 agosto durante una manifestazione di protesta per l’uccisione di un giovane da parte della polizia, hanno un tono che ricorda più le banlieues parigine che la guerriglia urbana dei black bloc. Da tre giorni la capitale Britannica è attraversata da un’ondata di jacquerie semi-fantascientifiche, in cui i moti di folla da ancien regime si incontrano con i messaggi istantanei lanciati dai BlackBerries.

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