media

Confessions of a Troll - master-slave dialectic in the times of Facebook

1. Self-profiling.

A few days ago a friend of mine wrote to me: "I heard that you had a Facebook fight with ****, a rising star of Italian journalism. Be careful, it might be dangerous for your career."

My friend was right.  I don’t know how many times I told myself: be more cautious, post a comment only when necessary. Click "like" only when it's not compromising. Avoid acid and polemical language.

It never worked. Most often, compulsion prevailed.

My only cold comfort is to know that I am not the only one afflicted by this weak spot.  Another friend of mine once confessed: "When I read most online newspapers I get a surge of anger... Sometimes I can't help to speak out my mind, to do sharing, sometimes to insult. But for my job it's embarrassing. Sometimes I create fake profiles. Or I keep myself anonymous."

Il Presidente della Repubblica delle Idee

In un'intervista con Adam Mitchnik pubblicata qualche giorno fa dal quotidiano la Repubblica il presidente Napolitano ammette di essere stato dalla parte dei carri armati sovietici che invasero  Budapest  uccidendo gli operai insorti nel 1956. Potremmo aggiungere che il presidente Napolitano, in quanto dirigente del Partito comunista italiano negli anni dello stalinismo, ha pensato che fosse giusto sterminare i kulaki, internare i dissidenti politici, eliminare gli anarchici e i trotzkisti e così via assassinando.
 
Ma era giovane. Poi è venuta la primavera di Praga e Giorgio Napolitano ha capito che non era giusto sterminare sistematicamente chi non è d’accordo e affamare milioni di uomini e donne. E’ diventato democratico.  Ciò non gli ha impedito di stare dalla parte della maggioranza del comitato centrale del PCI quando il partito espulse i dissidenti del Manifesto proprio per le posizioni che questi avevano preso sulla primavera di Praga. E non gli ha impedito di applaudire al Ministro degli Interni Francesco Cossiga quando questo dava ordine di sparare ai dissidenti nelle strade italiane, quando faceva assassinare Francesco Lorusso e Giorgiana Masi, e faceva chiudere con la forza le radio libere.
E adesso?
Syndicate content