Non ho mai conosciuto personalmente Aaron Swartz, e non posso interpretare il suo suicidio, perché quella scelta non è mai effetto di una singola causa ed è comunque impossibile da “spiegare”.
Eppure.
Eppure io so qualcosa su quel che l’ha spinto a fare quello che ha fatto.
Aaron era un programmatore, creatore del formato RSS, e anche scrittore, attivista e ricercatore. Recentemente ha svolto un ruolo centrale nella campagna SOPA (Stop online piracy act) che si è conclusa con un successo e ha impedito una limitazione dei diritti della rete. Era conosciuto dai suoi amici, ma anche dall’FBI per aver scaricato grandi quantità di dati per usarli nella sua ricerca e per rendere pubblici documenti soggetti a proprietà privata. Nel 2008 Swartz aveva scaricato e messo a disposizione di tutti circa il 20% del database Public Access to Court Electronic Records (PACER)gestiti dall’Administrative Office degli Stati Uniti.
Inoltre, secondo le autorità federali Swartz aveva messo in rete gratuitamente un gran numero di articoli accademici dato che come ricercatore disponeva di un account JSTOR.
JSTOR è un archivio digitale, e come altri database accademici rende disponibile testi a pagamento. Ogni articolo costa tra 19 e 39 dollari. Inoltre JSTOR accetta sottoscrizioni solo da istituzioni, il che significa che uno studioso indipendente o un ricercatore senza affiliazione istituzionale o un ricercatore precario non può accedervi.